La storia della Fiaccola della Pace

Sorta nel 1997 dall’idea di collegare il Pellegrinaggio con il Grande Giubileo dell’Anno 2000, la Fiaccola della Pace rappresenta un segno concreto della comunione del Pellegrinaggio con la Chiesa e il suo Pastore, come testimonianza della luce e della pace di Cristo nel mondo. In quel primo anno fu il cardinale Virgilio Noè, arciprete della basilica petrina, a benedire la Fiaccola, mentre nel 1998 (ventennale del Pellegrinaggio) Giovanni Paolo II volle accenderla personalmente, salutando così la delegazione presente: «Carissimi, rinnovo il mio vivo apprezzamento per quest'ormai tradizionale iniziativa ed auspico di cuore che essa valga a stimolare in tutti i partecipanti un rinnovato impegno nell'annuncio e nella testimonianza cristiana sull'esempio della Vergine Santissima, Madre della Chiesa».

A partire da quell’anno, la Fiaccola è stata benedetta dai papi durante l’Udienza generale del mercoledì che precede il Pellegrinaggio o, eccezionalmente, in occasione dei grandi raduni ecclesiali: le Giornate Mondiali della Gioventù di Toronto, Colonia e Sydney, i Congressi Eucaristici, l’Agorà dei giovani italiani.

Dopo la benedizione inizia il tragitto di 300 chilometri alla volta di Macerata. La staffetta dei tedofori percorre l’antica strada che collegava l’Urbe all’Adriatico (Terni, Spoleto, Foligno, Assisi), spesso visitando i luoghi di un’Italia bisognosa di sostegno (come nel caso della visita alla popolazione terremotata de L’Aquila nel 2009 e 2010), fino alla tradizionale accensione del braciere allo stadio Helvia Recina che dà inizio alla Santa Messa del Pellegrinaggio.

La Fiaccola per la Pace continua a trasmettersi da testimone a testimone, con il desiderio e la volontà di tenere acceso il fuoco della fede che l’esperienza contagiosa del Pellegrinaggio riesce imprevedibilmente a suscitare per le vie del mondo.